Microbiota e Fertilità

Le percentuali di successo dei trattamenti di riproduzione assistita stanno aumentando, ma sfortunatamente non arrivano al 100%. Ciò spinge in modo positivo ad allargare il campo della ricerca al fine di migliorare questo risultato.

Oggi il microbiota è un argomento molto di moda, proprio come lo era l’immunologia cinque anni fa. Si tratta però di studi che, ad oggi, non hanno evidenze scientifiche definite e, pertanto, non sono inclusi tra i test di fertilità di base che si fanno prima di iniziare un trattamento. Rappresentano piuttosto un’opzione di studio in quelle pazienti che hanno subito un aborto in un precedente trattamento di RA, l’obiettivo di é sempre quello di migliorare le probabilità di gravidanza.

Cos’è il microbiota?

  • MICROBIOTA: Insieme dei microbi presenti nel nostro corpo
  • MICROBIOMA: Insieme dei geni, dei metaboliti e dell’organismo ospitante (o ambiente circostante) che in questo caso siamo noi.

Siamo esseri olobionti, cioè esseri formati da comunità di microrganismi che all’interno del nostro organismo formano un’unità ecologica. Nel nostro corpo umano ci sono 10 volte più batteri o microbi rispetto alle cellule umane.

Questa relazione collaborativa tra tali microbi e le cellule umane è così importante che si pensa che l’insieme di informazioni genetiche trasportate da questi microbi possa essere considerato un secondo genoma umano. Tuttavia, per quanto riguarda come influenza la fertilità, ciò che dobbiamo davvero considerare è il ruolo del microbiota nel processo riproduttivo.

L’alterazione del microbiota è una causa o una conseguenza dell’aborto?

Il Dr. De Prados ci spiega che in molte occasioni una alterazione del microbiota è il risultato di una precedente patologia, questa produce un’infiammazione che a sua volta consente la crescita di batteri patogeni in grado di influenzare i risultati dei trattamenti di riproduzione assistita.

Un esempio molto comune nei trattamenti di riproduzione assistita è l’endometriosi, una malattia infiammatoria che colpisce il 15% delle donne in età fertile; questo stato infiammatorio generalizzato può portare a modificazioni del microbiota a livelli endometriali, vaginali e intestinali. In questo senso, l’alterazione del microbiota è una conseguenza della malattia.

Lo stesso accade con l’idrosalpinge (l’accumulo di liquido nelle tube). In questo caso si genererà una crescita di batteri patogeni, generando una disbiosi e, quindi, un possibile impatto molto negativo sul processo di impianto dell’embrione e anche sull’evoluzione della gravidanza. Lo stesso con fibromi, polipi, adenomiosi o addirittura celiachia.

In quali pazienti studiare il microbiota?

Circa cinque anni fa, le linee di ricerca si sono concentrate sull’immunologia e, attualmente, si sono evolute verso lo studio del microbiota e del microbioma. Tuttavia, tali ricerche rappresentano ancora studi senza alcuna prova su pazienti, motivo per cui lo studio del microbiota non è incluso tra i test di fertilità di routine che si effettuano all’inizio di un trattamento. Piuttosto, si effettua di fronte ad un fallimento, cioè quando non si raggiunge la gravidanza attraverso un trattamento di riproduzione assistita.

  • Pazienti che hanno subito un aborto;
  • Pazienti che hanno subito un fallimento dell’impianto.

Ad oggi, gli studi sul microbiota non vengono effettuati sull’uomo poiché ciò che si vuole analizzare è l’interazione tra l’endometrio e l’embrione per capire se la composizione batterica di questo influisce sull’impianto e sulla successiva evoluzione dell’embrione.

Sintomi e procedura

Un’alterazione del microbiota può essere asintomatica, tuttavia potrebbe causare:

  • perdite vaginali
  • sanguinamento irregolare
  • Prurito
  • Dolore lieve

Il test diagnostico principale è quello classico della cultura. Ma ha i suoi limiti. Idealmente, si dovrebbe eseguire una biopsia attraverso isteroscopia al fine di essere in grado di visualizzare le aree sensibili.

Dopo alcuni giorni otterremo un’analisi completa del microbioma uterino, nonché la prova della presenza o assenza di batteri patogeni.

Conclusione:

Ad oggi, non possiamo dire in cosa consista un microbiota endometriale fisiologico. Potremmo definirlo come un qualcosa composto da un insieme di microbi tolleranti all’impianto e all’evoluzione dell’embrione e non all’esistenza o assenza di un batterio specifico.

Riguardo il Dr. Adolfo de Prados

Il Dr. de Prados si è laureato in Medicina, specializzandosi in Ginecologia e Ostetricia presso l’Università di Valencia, e successivamente ha completato un Master in Riproduzione Umana Assistita presso la stessa università.

Ha una vasta carriera nel campo della medicina della riproduzione, nonché nel campo dell’insegnamento come professore universitario a contratto in prestigiose università della Comunità Valenciana.

Appassionato del microbiota, è stato relatore su tale argomento durante il Congresso di Valencia organizzato dall’Ospedale Generale e fornisce formazione specializzata ai professionisti del settore sanitario.