Metodo ROPA

Con il metodo ROPA, ricezione di ovociti dalla partner, una delle donne diventa madre gestante, sperimentando la gravidanza, mentre l'altra sarà madre biologica in quanto fornirà l'ovulo che verrà fecondato con lo sperma di un donatore.

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    Maternità condivisa con il metodo ROPA

    Maternità condivisa con il metodo ROPA

    Presso Equipo Juana Crespo, come nel resto dei casi, i protocolli del metodo ROPA sono altamente personalizzati. In questo modo, e per garantire sempre la massima possibilità di successo in gravidanza, effettuiamo un’esplorazione approfondita di entrambe le donne che compongono la coppia, consigliando, in base a criteri che portano al successo, quale donna dovrebbe essere stimolata e quale dovrebbe portare avanti la gravidanza.

    Metodo ROPA: come si realizza

    Metodo ROPA: come si realizza

    MÉTODO ROPA: CÓMO SE REALIZA

    Il metodo ROPA è una tecnica attraverso la quale entrambe le donne di una coppia sperimentano e partecipano nel processo della gravidanza. Equipo Juana Crespo stabilisce una strategia di ciclo basata sulle due donne della coppia. I nostri esperti studiano la situazione riproduttiva di entrambe le donne, vale a dire, la riserva ovarica, la qualità degli ovuli, le condizioni dell’utero e altri fattori, al fine di ottenere la maggiore possibilità di successo. Dopo questo studio approfondito, lo specialista programmerà una strategia di stimolazione personalizzata per la mamma biologica e una strategia di preparazione dell’endometrio e trasferimento dell’embrione per la mamma che porterà a termine la gravidanza. Alla fine del processo entrambe le donne saranno madri biologiche e parte fondamentale di questo modello familiare.

    MÉTODO ROPA: CÓMO SE REALIZA

    Quando si consiglia il metodo ROPA

    Quando si consiglia il metodo ROPA

    Un’estensione realizzata posteriormente nell’ambito della Ley sulla riproduzione assistita 14/2006, riconosce legalmente la filiazione per la donna della coppia che apporta l’ovulo e, pertanto, ai sensi di legge, viene riconosciuta la maternità ad entrambe le donne: «Quando la donna è sposata, e non è legalmente o di fatto separata, con un’altra donna, quest’ultima potrà dichiarare davanti all’ufficiale di stato civile nel domicilio coniugale che acconsente alla determinazione della filiazione a suo favore una volta nato il figlio del coniuge». Il metodo ROPA, esattamente come il trattamento FIV con ovuli propri è condizionato da:

    • L’età e la riserva ovarica della donna che donerà l’ovulo
    • Lo stato dell’utero della madre gestante
    • Possibili precedenti di malattie genetiche

    Nella prima visita eseguiamo una valutazione approfondita di entrambe le donne per definire una strategia di trattamento che porti i migliori risultati. Oltre al metodo ROPA, le donne senza partner o con un partner non stabile possono affrontare la maternità da sole attraverso l’inseminazione artificiale o la fecondazione in vitro con sperma del donatore o anche attraverso l’embriodonazione.

    Donatore di seme

    Donatore di seme

    DONANTE DE SEMEN

    Nel metodo ROPA l’ovulo di una delle due donne viene inseminato con seme di donatore. Come nel caso della maternità monoparentale, la donazione è totalmente anonima e riservata. La scelta del donatore di sperma viene effettuata dallo specialista tenendo conto del fenotipo (razza, carnagione, colore e tipo di capelli, colore degli occhi, ecc.) e della compatibilità del gruppo sanguigno. Per essere un donatore di sperma, l’uomo deve sottoporsi ad un esame medico approfondito che comprende le seguenti analisi:

    • Analisi del campione seminale (mobilità, morfologia, concentrazione, ecc.).
    • Esami del sangue e sierologie (HIV, epatite, ecc.).
    • Esplorazione fisica dettagliata.
    • Valutazione psicologica.
    • Test di congelamento e scongelamento del campione.
    • Cariotipo.
    • Test del portatore.

    Inoltre, viene eseguito uno studio genetico del donatore noto come test del portatore. Questo test rileva le possibili alterazioni e/o mutazioni genetiche presenti nel donatore. Affinché questo test genetico sia efficace, è necessario che anche la donna della coppia che si accinge a fornire l’ovulo sia sottoposta a questo test del portatore, poiché in questo modo potremo individuare e quindi impedire che il futuro bambino nasca con una delle oltre 300 malattie ereditarie che il test del portatore studia. Con tutto questo, quando il campione di sperma arriva al laboratorio di FIV della nostra clinica, possiamo garantire che sia totalmente ottimale e che soddisfi i più alti standard di sicurezza biologica e genetica.

    Quali sono i passaggi del processo nel metodo ROPA?

    Quali sono i passaggi del processo nel metodo ROPA?

    Prima visita

    Nella prima visita, i nostri specialisti analizzano approfonditamente le due donne della coppia e si stabilisce una strategia di trattamento affinché entrambe partecipino al processo della maternità. In questo momento, iniziala ricerca del donatore di seme.

    Stimolazione ovarica

    Nel metodo ROPA, una delle future mamme si sottopone alla stimolazione ovarica. Per un periodo di tempo, si somministreranno dei farmaci ormonali mediante iniezioni per stimolare le ovaie e ottenere il maggior numero possibile di ovociti maturi. Durante la fase di stimolazione, effettueremo 3-4 controlli ecografici.

    Punzione

    Procedura chirurgica che richiede sedazione e in cui lo specialista aspira i follicoli maturi (strutture cellulari che contengono gli ovuli) dall’ovulo della donna per poi fecondarli nel laboratorio FIV.

    Laboratorio e colture di embrioni

    Dopo la punzione, gli ovuli ottenuti vengono fecondati nel nostro laboratorio FIV con il seme di un donatore. Il campione di seme donato viene capacitato e sottoposto a controlli medici meticolosi, ad esempio il test genetico di portatori di maalttie genetiche recessive. La fecondazione avviene con la tecnica FIV/ICSI e si procederà alla coltura degli embrioni ottenuti dalla fecondazione.

    Preparazione dell’endometrio

    La preparazione dell’endometrio è fondamentale per un adeguato annidamento dell’embrione nell’utero della madre. Consiste nel preparare l’endometrio della donna affinché lo spessore, l’apparenza, la vascolarizzazione, ecc. siano adeguate all’annidamento dell’embrione.

    Ecografia previa e trasferimento dell’embrione.

    Consiste in un’ecografia approfondita prima del trasferimento per verificare lo stato corretto dell’utero: accesso, vascolarizzazione, spessore, struttura trilaminare, ecc. Se è tutto corretto, si procederà al trasferimento dell’embrione creato in precedenza nel laboratorio FIV per depositarlo nell’utero della donna affinché annidi e abbia inizio la gravidanza. Il resto di embrioni di buona qualità verranno crioconservati ed essere utilizzati in futuro.

    Prelievo del sangue beta-HCG

    Dopo 10-11 giorni dal trasferimento dell’embrione, viene effettuato un prelievo del sangue per rilevare piccole quantità di ormone beta-hCG (gonadotropina corionica umana).

    Visita con ecografia e conferma della gravidanza.

    Controllo successivo all’8ª-9ª settimana In questa visita viene effettuata un’ecografia per visualizzare il sacco vitellino. Si comunicano tutte le raccomandazioni, si consegnano i referti finali alla paziente.

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